·  REWARD CROWDFUNDING (BREVEMENTE WCF) 

Il reward è un tipo di crowdfunding dove il finanziatore riceve una ricompensa commisurata in base all’importo investito nella campagna o progetto che egli intende sostenere. La versione più autentica del reward crowdfunding vuole che la ricompensa sia rappresentata da un prodotto o un servizio collegato alla campagna sostenuta, ma esistono numerose sfumature versioni del modello. Riducendo l’interpretazione del reward al solo crowdinvesting avremo sostanzialmente un investimento ricompensato, non da del denaro come accade nel royalty, ma da un bene futuro (o un servizio futuro) che sarà prodotto attraverso il progetto collegato all’investimento. Non si può parlare dunque, in questo caso, di “mutuo tra privati”, come accade nel lending, giacché il bene investito (denaro) e quello della ricompensa (prodotto) non sono sicuramente della stessa specie o qualità. Non si può parlare nemmeno di associazione in partecipazione, come accade invece nel royalty, perché né si stipula un contratto di questo tipo e nemmeno c’è una precisa definizione degli interessi che saranno pagati all’investitore. Di fatto, in questo tipo di raccolta, il premio pagato all’investitore costituisce una pre-vendita a tutti gli effetti e, dunque, si parla di pre-selling crowdfunding. 
I finanziatori, a differenza di quanto accade in una vendita anticipata di prodotti, possono anche essere coinvolti nella determinazione delle caratteristiche del bene, ancorché ciò accada secondo linee ben precise e limitatamente al valore dell’investimento fatto e, pertanto, in base al valore attribuito al bene che sarà oggetto del premio finale. Il vantaggio pratico di questo modello consiste, dunque, nel consentire di avviare la produzione di un determinato prodotto (possibilmente innovativo) che non abbia i fondi aziendali necessari per la sua realizzazione.
Una campagna reward, così concepita, presenta anche il vantaggio di fare raccolta di debt capital per attivare il progetto e contestualmente di vendere i beni in previsione di produzione. Si fa, in altre parole, in un’unica operazione la raccolta del capitale, la produzione e la vendita del bene stesso attraverso i medesimi soggetti.
Per attirare investitori-acquirenti il prezzo del prodotto offerto in campagne di reward crowdfunding dovrà essere pari al prezzo di listino attualizzato per tutto il periodo che si ritene sarà necessario a realizzare compiutamente il prodotto e, di conseguenza, anche lo stesso progetto. Il tasso di attualizzazione offerto dovrà essere interessante e negoziabile in base ai tempi di pre-acquisto del prodotto e conseguentemente di finanziamento del progetto. Appare, quindi, evidente che il prezzo del bene sarà molto più basso rispetto a quello al quale sarà poi venduto effettivamente sul mercato in base a un listino prezzi già disponibile in sede di raccolta.
Può essere conveniente e strategicamente efficace pensare, nel crowdinvesting di tipo reward, a un premio facilmente frazionabile per quote d’intervento (come accade nell’immobiliare) e riservato a un gruppo d’investimento costituito da non troppi soggetti; questo in modo da intercettare tutti i potenziali sostenitori, anche quelli che non hanno disponibilità di grandi somme come potrebbero esserlo, ad esempio, quelle necessarie per l’acquisto di un immobile. La società offerente potrà, poi, mettere in vendita il bene per conto dei proprietari e distribuire il ricavato tra gli stessi pro quota.
Fondamentale nel reward crowdfunding è, quindi, il rapporto di fiducia che si instaura tra investitore e offerente.
Nel reward crowdinvesting riferito al Real Estate appare sicuramente ostico fare investimenti di una certa consistenza basandosi soltanto sulla “fiducia” e su un contratto di futura vendita. Appare di conseguenza senz’altro necessario trovare forme aggiuntive di garanzia per gli investitori, come possono esserlo assicurazioni modello crowd-protector o l’utilizzo di smart contract e tokenizzazione.

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